Mindfulness e degustazione

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degustazione e mindfulness

La mindfulness applicata alla degustazione: bere meglio per vivere meglio.

Di primo acchito, potrebbe sembrare che la mindfulness e la degustazione non abbiano alcun punto in comune, ma tra poco vi ricrederete. La degustazione è un viaggio sensoriale in cui la fretta non esiste, perché andrebbe ad ostacolare un’esperienza unica. Regna solo quel momento presente, dove olfatto, vista, gusto e tatto si attivano stimolati dalle peculiarità organolettiche del calice che hanno di fronte.

Difficile all’inizio comprenderne il significato, ci si arriva un passo alla volta e, per aiutarvi, vi racconterò una storia.

Pochi giorni fa, a cena, ho avuto l’occasione di degustare un Barolo del 2011. Per chi non lo sapesse, è un vino rosso piemontese molto strutturato, tannico, le cui qualità spiccano grazie all’invecchiamento in botte, che ne smussa i tratti spigolosi. Il vitigno è il nebbiolo, tipico delle langhe, acido a tal punto da rendere essenziali gli anni di maturazione a contatto col legno.

Di sicuro non è un vino godibile se accompagnato ad un antipasto fresco e leggero; un secondo di carne rossa come il brasato gli rende meglio giustizia. Per quanto, però, il consumo durante il pasto sia contemplato e favorito, appunto, dal giusto abbinamento, non significa che vada bevuto con ingordigia. A maggior ragione in questo periodo così difficile, anche una semplice cena con pochi intimi (come nel mio caso) costituisce un’atmosfera di festa che può significare: bicchiere pieno fino all’orlo, in alto i calici, prosit e via proseguendo. Facile arrivare ad inghiottire il suddetto vino senza realmente apprezzarne il valore, tralasciando i disturbi a sonno e digestione che ne derivano.

Conclusione: trascinati da un momento goliardico, si rischia di bere male e meno consapevoli. Se davvero si vuole degustare un vino (sia in occasioni di festa che non) ancora una volta NON BISOGNA AVERE FRETTA. Ecco perché ritengo che mindfulness e degustazione siano due ambiti per certi versi affini. Degustare è un atto che richiede TEMPO e non serve specificare quanto bene ci faccia una pausa dalla vita ansiosa e frenetica, vero? Se non si è abituati, in principio rende nervosi stare lì a guardare questo bicchiere tinto di un rosso rubino intenso con riflessi granato, ad annusarne i profumi cercando di capirne la provenienza. Finché tale atteggiamento non diventa parte di noi, un calice pieno durerà ben poco e la complessità del vino non verrà rispettata.

Un vino durante il pasto va esplorato a piccoli sorsi (soprattutto se si tratta di un Barolo!) e il cammino alla sua scoperta si prosegue anche oltre al convivio. Diamo valore ad ogni istante, impariamo di nuovo a saper aspettare, nella vita come anche nella degustazione.