Degustazione oggettiva?

Esiste la degustazione oggettiva? Se sì, fino ad un certo punto.

Durante l’analisi delle qualità organolettiche di un vino, vengono coinvolti tutti i i nostri sensi fuorché l’udito. Ognuno di noi ha una differente sensibilità agli stimoli esterni e non mi riferisco ad eventuali deficit fisici, parlo piuttosto di un approccio alla realtà che passa praticamente sempre attraverso un filtro personalizzato di interpretazione.

Questo avviene in qualsiasi ambito della vita, in qualunque azione si compia compresa la degustazione. La scheda di valutazione di un vino racchiude gli aspetti che lo caratterizzano, basandosi su scale di valori pressoché ben definite, ma che comportano spesso confronti su percezioni discordanti. Esempio: in un vino io posso sentire una sapidità particolarmente accentuata che un’altra persona percepisce a livello normale; chi ha ragione? Da un punto di vista entrambi, le sensazioni non sono giudicabili, al massimo mancano di esperienza. Infatti, riprendendo l’esempio di cui sopra, io posso percepire una sapidità elevata perché non sono abituata a degustare vini la cui sapidità è una peculiarità dovuta al luogo di coltivazione e produzione, e quindi cadrei facilmente nell’errore di ritenerlo un difetto, un segnale di scarsa qualità o di maturazione non ancora completata.

Inoltre, ci vuole tanto, tantissimo allenamento. Qualcuno il lavoro sporco lo dovrà pur fare, no? 😛

Scherzi a parte, bisogna abituare bocca, naso e tatto (sì, ci sono anche le sensazioni tattili nel vino; vi dice qualcosa il tipico frizzantino delle bollicine sulla lingua?) ad una percezione consapevole ed attenta. All’inizio non è semplice nemmeno associare ciò che sentiamo all’elemento a cui il profumo appartiene, se non rientra già nella nostra memoria olfattiva pregressa; se non abbiamo idea di che profumo abbia il fiore di camomilla, non potremo mai individuarlo in un vino. Servono curiosità, passione, ricerca. Credetemi, poi vi darà una soddisfazione immensa. Se avete occasione di degustare un vino in compagnia di un sommelier che afferma di percepirvi un sentore di pepe rosa (non nero, bianco… ROSA), non sorridete increduli, correte ad annusare prima il pepe rosa e poi le altre tipologie di pepe e poi riannusate il vostro vino… Vi renderete conto da soli che non è assurdo, ogni profumo è diverso, basta imparare a memorizzarlo.